La Domenica di Pentecoste torna, con l’irruenza del soffio dello Spirito, a convocare tutta la diocesi intorno al vescovo Domenico per festeggiare in comunione l’epifania della Chiesa. Sabato 19 maggio, alle 21, la Basilica Cattedrale sarà la cornice solenne e accogliente della veglia che ormai da tre anni mons Pompili presiede nella forma, espressamente prevista dal Messale Romano, di una messa arricchita dalla proclamazione di tutte le letture proposte dal Lezionario come opzioni per l’Eucaristia vespertina ordinaria.
Proprio la Parola è l’aspetto al quale quest’anno l’Ufficio Liturgico ha voluto dare un particolare risalto pastorale, unitamente a quello liturgico che sempre la caratterizza all’interno della celebrazione della messa. Le quattro letture e l’epistola saranno infatti affidate ad alcuni dei partecipanti al corso per lettori che padre Ezio Casella sta tenendo presso il Centro Pastorale «San Michele Arcangelo» di Contigliano dallo scorso gennaio. I salmi responsoriali – anch’essi, ovviamente, quattro – saranno invece cantati da altrettanti cantori della formazione corale che curerà la musica della veglia.
Quello musicale è il secondo ambito nel quale l’Ufficio Liturgico, attraverso la Schola Cantorum «Chiesa di Rieti» diretta dal maestro Barbara Fornara, ha profuso il consueto impegno. Come avviene dal 2016, il coro diocesano si aprirà ai coristi provenienti da alcune compagini canore parrocchiali (tutte invitate), enfatizzando così la dimensione diocesana della celebrazione. A rispondere all’invito sono stati il coro «Giuseppe Rosati» di Sant’Agostino, guidato dal maestro Emanuele Ciogli, il coro parrocchiale di San Francesco Nuovo di Giovanni Rossi e quello di Piani di Poggio Fidoni di Massimo Sebastiani, più diversi singoli da altre realtà che hanno deciso di vivere la veglia svolgendo il ministero musicale. Accanto all’ormai tradizionale “allargamento” corale quest’anno si registra un’ulteriore novità: il canto della schola e dell’assemblea sarà sostenuto, oltre che dall’organo suonato da Lorenzo Serva, anche da un ensemble strumentale formato da giovani musicisti reatini. L’esperimento, che era già stato tentato con successo in occasione dell’ultimo Incontro pastorale di settembre e dell’inaugurazione del centro pastorale di Contigliano a ottobre, sarà dunque riproposto durante un momento liturgico tra i più importanti dell’anno, quello in cui la diocesi prega lo Spirito affinché la aiuti ad accogliere sempre meglio e in unità la verità di Cristo trasmessa dalla Chiesa.