Nella liturgia quaresimale Dio si fa incontro a noi, alle nostre attese, ai nostri drammi, e ci annuncia ciò che egli ha compiuto nella storia della salvezza e vuole compiere oggi per noi, per la nostra liberazione.
Di domenica in domenica, di giorno in giorno, egli manifesta il suo piano e ci indica le tappe dell’itinerario della nostra salvezza. Per il cristiano la quaresima è il tempo per operare un vero cambiamento e rinnovamento, per riprendere a respirare a pieni polmoni, per mettere ordine nelle molte confusioni della nostra vita, per stabilire relazioni autentiche, per riprendere i dialoghi interrotti, per arrivare alla salvezza.
Tutto questo non avviene per un atto di volontà, né è frutto della nostra intelligenza, ma nasce dalla decisione di mettersi in ascolto di Dio, di lasciarsi cambiare da lui, di abbandonare le nostre vie per percorrere le sue.
Una parola chiave della quaresima è il pentimento, che non vuol dire autocommiserazione o rimorso, ma conversione, ricentramento di tutta la nostra vita in Cristo.
Non significa guardare indietro con rincrescimento, ma in avanti con speranza; non in basso alle nostre manchevolezze, ma in alto all’amore di Dio. Significa guardare non a ciò che non siamo riusciti ad essere, ma a ciò che con la grazia di Dio ora possiamo diventare.
Padre Ezio Casella, direttore ufficio liturgico diocesano.
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