Direttore
Padre Ezio Casella Ofm
Componenti
Diac. Fabrizio Blasetti
Sr. Kristina Gjonaj
Marcello Imparato
Sr. Giuditta Parente
Storia e compiti
Nella diocesi di Rieti una commissione per la liturgia fu prevista già prima del Concilio Vaticano II: la contemplava esplicitamente il sinodo diocesano voluto dal vescovo Raffaele Baratta nel 1957 (cfr. nn. 64 e 268 sgg.) e la istituì poi, articolandola nelle due sezioni della liturgia e della musica, mons Nicola Cavanna il 1 novembre 1961, in anticipo di quasi tre anni rispetto alle disposizioni in materia che avrebbe dettato papa Paolo VI con il motu proprio Sacram liturgiam del 25 gennaio 1964.
Nel 2016, nell’ambito della ristrutturazione degli uffici diocesani promossa da mons Domenico Pompili, è stato posto un accento particolare sulla necessità che i vari dicasteri curiali si dotassero di organi collegiali in grado di coadiuvare il direttore nella pianificazione e nella realizzazione delle attività d’area. Sulla scorta di quell’indicazione si è pertanto costituita l’attuale Commissione liturgica diocesana. Essa opera in piena sintonia con i dettami magisteriali, in comunione con il vescovo e a servizio, informativo e formativo, del popolo santo di Dio, perché partecipi consapevolmente, attivamente e fruttuosamente (cfr. SC 11) all’azione liturgica e in Cristo costituisca l’unica lode gradita al Padre per lo Spirito.
La Commissione si occupa dei principali ambiti di pertinenza dell’Ufficio Liturgico: la pastorale diocesana della liturgia, nella quale rientrano, oltre all’aspetto più squisitamente formativo (la mistagogia come spiegazione teologico-spirituale della liturgia – considerata nei singoli sintagmi rituali in cui essa si articola – che vuole guidare all’accesso al mistero di Dio celebrato attraverso segni, simboli, gesti e parole illuminati dalla Scrittura), anche l’arte e la musica liturgiche, e la cura e la preparazione delle celebrazioni vescovili e diocesane, predisponendo tutto quanto è necessario e utile per il loro degno svolgimento e per l’attiva partecipazione dei fedeli. L’intersezione di entrambe le sfere fa sì che in commissione siano rappresentate diverse competenze, da quelle teologiche a quelle più propriamente rituali, da quelle musicali a quelle organizzative, tutte finalizzate a garantire incisività pastorale ed esemplarità celebrativa.